testo ABACRASTA

ABACRASTA

Liberamente ispirata a “La leggenda di Redenta Tiria” (Adelphi, 2005) di Salvatore Niffoi

(N.Pisu/N.Pisu)

E la notte ti confonde

con il suo nodo alla gola

come un grido di pistola

come un uomo che risponde

Che risponde a quella Voce

che prima o poi vi chiama tutti

siate belli oppure brutti

come Gesù alla sua croce

Qui ad Abacrasta tra le sughere e la calura

qui da queste parti per una goccia di paura

Non sia mai la tua sventura

di sentirne il canto

adagiato sopra il vento

che se ne scende in pianura

Come nuvola leggera

dura come legna da ardere

che hai tutto da perdere

quando marca la tua ora

Qui ad Abacrasta tra le sughere e la calura

qui da queste parti per una goccia di paura

Che non lo trovi nella geografia

sta sperduto dietro i lentischi

più bestie che cristiani mesti

uno scorcio nel cielo è la via

Donne e uomini sulla soglia di casa

capita che un brivido li prende

e la vita d’improvviso s’arrende

il grano è maturo, la fune è tesa

La vita beffarda, bella commedia

a Chentu Canes corrono i bambini

sposa nel buio coi capelli corvini

a tagliare la lingua all’invidia

Qui ad Abacrasta tra le sughere e la calura

la speranza a piedi scalzi a dilavare la paura