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I CANTAUTORI

(N.Pisu/N.Pisu)

 

Cari cantanti dotti

se aveste previsto tutto questo

vanitosi, compiaciuti

nei locali mezzo vuoti

Suonatori dell’esistenza

geniali e coglioni

la vita tra le corde

nessuna benemerenza

Dalle mode tormentati

avversi alla canzonetta

non sapete ballare

ve ne state lì inchiodati

Cantastorie senza storia

mille parole per canzone

musiche immutabili

medesima nenia

Cantautori in avaria

beffati e sbeffeggianti

conigli come ogni artista

traboccanti boria

Scribacchiate della vita

ciò che non vi sta bene

che non cambierete mai

con mezza copia venduta

Parolieri arrugginiti

relitti sul fondale

cosa c’è da contestare

quei tempi son passati

É la nuova società

che vi piaccia oppure no

dove ognuno può contare

in base a quanti soldi ha

Scrivete storie malsane

di libertà e fandonie

sputate sul potere

amate sciolte puttane

Raccontate di ubriachi

di chi brancola ai margini

fate tre canzoni a litro

e tre pacchetti fumati

Vi reputate l’essenza

la musica impegnata

ma ostentate modestia

noiosi di saccenza

Santa Censura non li senti

quante oscenità

e son pure di sinistra

o anarchici convinti

Quando schiarisce la notte

sulle vostre strade grigie

quattro versi di poesia

rime sdrucciole e baciate

E tornate barcollanti

da chitarra-compagna-mamma

supini v’addormentate

a sognar le vostre amanti

Poi, poi cos’altro ancora

per fare una canzone

che ne ricorda altre cento

ma che comunque suona

Si fa quel che si può fare

con un giro di mi maggiore

come questo ontoso metro

ma non vogliatemi male