testo MARIA MADDALENA CHE PIANGEVA NELL’OCEANO

MARIA MADDALENA CHE PIANGEVA NELL’OCEANO

(N.Pisu/N.Pisu)

 

Maddalena che piange sull’oceano

per far sembrare più piccolo

il suo dolore in forma di lacrima

che le solca il viso con un rivolo

La notte arriverà danzando

con un canto di cicale

forte e vero come un ricordo

che resta avvinghiato al fondo

Amore che viene dal mare

dopo il tramonto di zafferano

che mi ferisce la vista

che avrebbe potuto essere

Amore che ti vorrei imparare

lo vedo ma non lo so

e mi scaldi la pancia

vuota di fame, piena di vita

Il corpo è un bersaglio

crocifisso a un ulivo

Maddalena lascia cadere lacrime

sopra un vago sorriso

Il sole si guarda allo specchio

e vede il Golgota, vede l’infinito

la luce incespica sull’acqua

il vento le sferza il viso

Amore che viene dal cielo

che mi hai amata più delle altre

che mi farai male sul nascere

prendendo la luce per mano

Amore che tramuti spine in grano

che ti vorrei baciare

e mi scaldi la pancia

quando finisce il tempo di vivere

Maddalena guarda la vita da una feritoia

giocando con le ciocche dei capelli

volando con le mani come ali

sopra il verde dei ginepri

Maddalena che piange sull’oceano

coi nervi induriti piange sull’oceano