_BOZZETTI E BOZZOLI DI CANZONI

BOZZETTI E BOZZOLI DI CANZONI

Tecnicamente un bozzetto è un modello non rifinito di un’opera, eseguito in scala più piccola, che si riferisce per lo più alle arti visive e scenografiche.
Però, mi piace estendere il significato anche alle canzoni fresche di composizione, sebbene sarebbe più opportuno definire ciò bozzolo, ossia paragonarlo all’involucro protettivo all’interno del quale si svolge la
metamorfosi di alcuni insetti allo stadio di pupa. Perché anche le canzoni si trasformano con le modifiche, le correzioni, le limature, la cura tecnica del suono e gli arrangiamenti.
Comunque sia, in questa nota riporterò alcuni bozzetti o bozzoli, provini, come chiamarli si voglia, condivisi in modalità non pubblica affinché non me ne possa pentire troppo.
Si consiglia l’ascolto in cuffia.


CANZONE DEI REEVES
Questa canzone è un’altra, l’ennesima della serie, tratta da un romanzo. L’impasto letterario è Il piano infinito (Feltrinelli, 2020) della scrittrice cilena Isabelle Allende.
Il protagonista della storia, Gregory Reeves, è un gringo di famiglia povera che incarna molti dei difetti e delle virtù della società contemporanea. Vive la sua infanzia da nomade su un camion, in un continuo girovagare, con il padre e la famiglia. Gli altri personaggi, molteplici, hanno un ruolo importante nell’architettura narrativa, ognuno dei quali consente l’apertura a nuovi argomenti, quali razzismo, opulenza, aborto, famiglia, emarginazione, incollocabilità, fallimenti, successi, sessualità, amore, amicizia, guerra, libertà.
Inizialmente la canzone, qui allo stato di bozzetto, si intitolava “Opulenza e miseria” e anziché essere in 4/4 era in 3/4. È una delle più recenti canzoni della mia piccola, ma vasta, silloge di inediti e ritengo sia abbastanza incomprensibile per chi non abbia letto il romanzo di Allende, come accadde per “Abacrasta”. Mi fece piacere, allora, sapere che dopo aver sentito la mia canzone qualcuno lesse il libro di Niffoi. Però, non era quello lo scopo, sempre che ce ne fosse uno, della mia canzone liberamente ispirata da un romanzo.

SUPERMERCATI D’AMORE
La canzone si ispira a una poesia di un’amica poetessa che a vario titolo, quando la scrissi, si occupava di musica, specie di canzone d’autore. I supermercati sono i luoghi dove si cerca di fare acquisti che possano soddisfare i nostri bisogni, spesso indotti e sollecitati dalla società consumistica in cui siamo immersi. Si cerca di conciliare prezzo e possesso di beni materiali, frequentemente inutili. E l’amore che è un sentimento, o se si vuole un bene immateriale, cosa c’entra?

DOMU MIA
È una canzone che racconta le prime fasi di una persona affetta da Alzheimer, quando si inventano o alterano i ricordi, che possono essere frammenti di fatti reali e storie del passato, quando inconsciamente si adottano ricordi fittizi fondendoli con frammenti di infanzia realmente vissuta. Nel mio racconto parlo della malattia e di un luogo preciso, la casa dove il protagonista è nato ed è stato bambino, luogo che rappresenta per lui l’unico posto reale e confortevole, escludendo a priori che quell’abitazione sia al momento fatiscente, degradata dal tempo, e abbandonata da quasi mezzo secolo.