_CIAO LUPO

CIAO LUPO

Rimodulando il testo di una sua specie di poesia ne feci un blues: “Quello che non voglio”.
Trovai il modo di farglielo sapere e mi chiese, appena l’avessi registrata, di fargliela ascoltare.
Il giro di accordi non mi convinceva, così lasciai la canzone sospesa nel limbo dei miei quaderni.
Oggi, morto il Lupo, ho modificato il giro armonico e il pezzo mi pare cantabile, ma è tardi per fargliela sentire. — lo dico senza alcuna ironia. Spero che Stefano Benni, ora che è morto, non faccia la fine di Bukowski, ossia che possa diventare una specie di meme per ogni uso e consumo, un libro delle citazioni che svilisce le parole dello scrittore, che le trasforma in frasi da Baci Perugina, come ad esempio questa: ‘Io non so se Dio esiste, ma se non esiste ci fa una figura migliore’.

QUELLO CHE NON VOGLIO
Libero adattamento di QUELLO CHE NON VOGLIO (una Canzone per Fabrizio De Andrè) di Stefano Benni (Le Beatrici, Feltrinelli, 2011)

Io non voglio morir cantante

se al buon sonno del padrone

servirà la mia canzone

come si compra qualche amore

a gola storta voglio cantare

ringhio di porco e romanze nere

voglio svegliarvi col fiato ansante

io non voglio morir cantante

Io non voglio morir poeta

imparare il vocabolario

per la giuria al valor letterario

imbalsamare dentro il rimario

gioie, amorini e dolori

immaginare profumi e colori

coda di sangue ha la mia cometa

io non voglio morir poeta

Io non voglio morir artista

accucciato come un cane

sotto il trono del re di danari

fra leccaculi e cortigiane

che alle mie rughe voglion rubare

fiori di gelo, dolore e fame

li accechi il fuoco della mia vista

io non voglio morir artista

Io non voglio affatto morire

voglio vivere, non ho altro da fare

per potermi stupire a guardare

un tramonto feroce brillare

dentro un cielo di sangue e vino

aspettare che torni mattino

chiudete la cella lasciatemi stare

di libertà vostra non voglio morire

Io non voglio che mi ricordiate

il primo è come l’ultimo accordo

invecchia solo lo sguardo

e ingiallisce sempre il ricordo

tremano le corde che imparai

la voce non uscirebbe mai

però vi prego non dimenticate

quelle voci soffocate

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