_PEZZI DI PASSATO

PEZZI DI PASSATO

Era il 1993 e la data impressa nel video dice che sono trascorsi trent’anni esatti. Fu forse il penultimo anno di attività di quel progetto che chiamammo Lesbicah Hiroshima, anagramma imperfetto di uno slogan inneggiante all’hashish. Era un concerto che alimentò diverse malelingue e allarmismi immotivati, così sotto il palco zeppo di nostri coetanei, tutto intorno stavano adulti e famiglie sbigottite e tante forze dell’ordine apprensive per possibili traffici. Però non accadde niente che non fosse rock’n’roll — per come lo sognavamo e idealizzavamo da tempo, chiusi nella saletta prove, rivelandoci segreti e scambiandoci dischi — e l’unico danno che facemmo fu la distruzione del basso elettrico di Andrea, durante l’ultima canzone, per festeggiare il nuovo acquisto che avrebbe fatto a giorni.
Stava per cominciare la mia seconda vita, quella del cantautore, decisamente meno esuberante sul palco, senza eccitazioni parossistiche.
Non dico che rinnegai quell’esperienza musicale giovanile, ma per anni tentai di liberarmene onde potermi costruire una nuova identità stilistica. Oggi che il tempo ha lenito tutto, resta un affettuoso ricordo e un po’ di riprese video fate da un amico scomparso ancora giovane. Questa canzone si intitolava “Vivi” ed era una delle canzoni più tranquille del nostro repertorio.

©2023