È on line il singolo “La felicità e la grazia”

“La felicità e la grazia” si addentra nel tema dei derelitti, tema caro all’autore, raccontando pezzi di quotidianità raccattati nei giacigli degli ultimi, dei senza fissa dimora — termine legale —, ossia dei senzatetto, dei senza casa, dei clochard, degli homeless, dei barboni, indigenti o come altro li si voglia chiamare.
La canzone dà voce a uno di loro, in prima persona, senza retorica, descrivendo il microcosmo in cui abita, il pane della sua piccola vita: storie di emarginazione, solitudine e disperazione di cui la miseria, sia economica che spirituale, è la protagonista.
Si può finire sulla strada per tante ragioni, ma nella canzone non si fa cenno al motivo. Il tema è la condizione di miseria e l’adattamento a cui il protagonista sembra essere giunto, capace di vivere senza soldi, rovistando nella spazzatura, nella speranza di trovare cibo per lui e per il cane che gli fa compagnia, bottiglie da ripulire e mozziconi di sigarette. La solitudine è smorzata dalla presenza di altre persone nella medesima situazione che sopravvivono nell’ombra, avvolte nell’indifferenza, e scompaiono nel nulla di una città. (U.S.)

Capita che i cantautori onesti rubino inconsapevolmente e che quelli scadenti imitino i maestri per imparare e riempire la cassetta degli attrezzi; che altri, sornioni, copino con discrezione e che altri ancora facciano proprie le suggestioni e le melodie entrate nelle orecchie a furia di ascolti. Comunque vada, anche se qualcuno dice che sia già stato scritto tutto, musica e parole, si continuano a scrivere sempre nuove canzoni. (N.P)

Testo e musica: Nicola Pisu
Voce, chitarre e armonica a bocca: Nicola Pisu
Missaggio e mastering sono curati da Roberto Corda (RopeCave Studio)
Produzione: RopeCave Studio
Fotografia: Bobby Smith
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