testo DI GUERRA E DISERTORI

DI GUERRA E DISERTORI

Liberamente ispirata a “Il disertore” di Giuseppe Dessì (Mondadori, 1961)

(N.Pisu/N.Pisu)

 

Se ne sta il disertore

sul sorgere del sole

chino sul paiolo

una pernice prende il volo

Aspetta il mattino

e i ricordi d’assassino

confessati a prete Coi

raccontati solo a lui

Cuadu è Baddimanna

un pensiero, una condanna

Cuadu è il mondo intero

troppi figli in cimitero

Patriottica retorica

che premia e giudica

ma il dolore è definitivo

universale, primitivo

Guardala, che piccola

nel verde dell’erica

stretta nello scialle

che riscende a valle

Guardala, che forte

impreca contro la morte

in un mutismo di parole

soffoca il dolore

Sentieri che sanno le capre

tracce di neve cancellate

una mano lo accarezza

con immutabile tristezza

Alzando appena le sopracciglia

se fosse stato una figlia

silenziosa come un topo

ma farebbe tutto daccapo

Dio in cielo, io in terra

e tutti i caduti in guerra

eroi morti di paura

in quella sciocca avventura

L’ultimo volo disperato

dalla terra trattenuto

il cielo lucente è un incanto

tra i rami del tramonto

Guardala, che piccola

nel verde dell’erica

stretta nello scialle

che riscende a valle

Guardala, che forte

impreca contro la morte

in un mutismo di parole

che sanno l’amore