testo LA FELICITÀ E LA GRAZIA

LA FELICITÀ E LA GRAZIA

(N.Pisu/N.Pisu)

 

Accovacciato sotto il portico

due giorni che non mangio

nella mia casa di cartone

stremato dal tremore

Un cagnaccio fedele

con cui condivido gli stenti

non ho denti per masticare

cerco mozziconi da fumare

Dov’è il pane della vita

le faccende sotto il cielo

la felicità e la grazia

la felicità e la grazia

Io mangio cibo spazzatura

direttamente dalla spazzatura

pulisco i fondi delle bottiglie

tenute strette come figlie

A Bobby è andata di lusso

a parte la salute mentale

dimora in una stazione

è tutt’altra condizione

E quei ragazzi imbambolati

sembrano statue

in questo inferno in superficie

in questo inferno in superficie

Sara mi ha detto di una figlia

tolta piccola, che ora si sposa

ma è impegnata e non ci andrà

chissà qual è la verità

Ieri si è steso un gabbiano

era venuto qui a morire

anche lui sul marciapiede

spinto dalla stessa fede

La verità è che tutti abbiamo

paura di morire

ce l’hanno anche i cani

ce l’hanno anche i cani

Se bastasse una preghiera

una bestemmia con un filo di voce

ma i nomi non ricordo più

così si sta quaggiù

Non mi sono chiesto mai

cosa sia la dignità

quando vedo che apponete

accanto a me tre monete

Osservo le piaghe sulla pelle

che il cane lecca

c’è un tempo per ogni cosa

c’è un tempo per ogni cosa

A volte sono gli angeli

a srotolare una coperta

quando il freddo imprigiona

e una canzone risuona

Non possiedo che ciarpami

nel carrello del supermercato

tu non sai ciò che possiedi

è mio il regno dei piedi

Dov’è il pane della vita

le faccende sotto il cielo

la felicità e la grazia

la felicità e la grazia