LA STREGA DELLA GUERRA
Liberamente ispirata a “Sette schegge di luna” (Paolo Sorba Editore, 1992) di Gian Carlo Tusceri
(N.Pisu/N.Pisu)
Uomini morti portati in trionfo
sotto il sole d’un altro tramonto
campane rintoccano scontente
corpi a brandelli morti per sempre
Avvolti in bandiere intrise di sangue
nel cimitero tra le giuncaglie
per l’odio assurdo d’un nemico
fino a ieri nemmeno esistito
Fidanzate tristi e leggiadre
chi si fa il nome del padre
dietro bare miserabili
lasciano scie di ideali ignobili
Tra i banchi di alghe e corallo
sceglie la strega i marinai
risalgono a galla come una palla
sotto la croce della Mission
La strega ride col seno secco
dal canneto un grido, un’eco
dal nido di mitraglia tra le ginestre
un’ingiusta sorte chiama la morte
Nell’ovatta calda schegge di luna
il pescatore ruba uova e fortuna
disperazione giunge puntuale
dalla donna che ha perso l’amore
Nel pozzo buio della follia
lei urla anima mia
rabbia nel cuore, nel naso il lezzo
t’ho rimesso insieme pezzo a pezzo
Tra i banchi di alghe e corallo
sceglie la strega i marinai
risalgono a galla come una palla
sotto la croce della Mission
E per questo e non per altro
il mare è rosso e ingombro
di divise e rottami
sotto la croce della Mission