testo VIA DI SCAMPO

VIA DI SCAMPO

Liberamente ispirata a “L’ultimo scalo del Tramp Steamer” (Adelphi, 1991) di Álvaro Mutis 

(N.Pisu/N.Pisu)

Guardando quelle vaste solitudini

irrimediabili abitudini

figli in disgrazia, un rosario di amanti

sperdute nei suoi labirinti

dove abita qualcosa

di simile alla felicità

un amore senza padrone, né via di scampo

nella millenaria ottusità di ogni uomo

Ascoltando la voce del mare

che sovrasta il dolore

dei suoi ricordi più ostinati

degli scali mai dimenticati

dal Baltico al sud America

dentro un Campari con Gin e ghiaccio

di stupore in stupore continuando a oscillare

sentendosi in coperta a terra come in mare

Vedendo distratti quella lontananza

dai vetri appannati di una stanza

lei prodigava attenzioni a ciascuno di noi

non chiedevamo all’amore un domani o un poi

il fiato della bocca nella bocca

il calore umido della pelle

un amore senza tensione, né via di scampo

felicità istantanea da conservare nel tempo

Carezzandole i capelli con un dito

storia d’amore ripetuta all’infinito

pensava all’amnesia collettiva

che trascina tutto alla deriva

e un sorriso ebete

gli sfiorava, gli sfiorava il viso

le macchine spingono la prua, piangono gli uomini

si levano gli ormeggi verso altre solitudini