“Di guerra e disertori” è una canzone scritta nel 2014, eseguita alcune volte dal vivo ma mai pubblicata ufficialmente.
Si ispira al romanzo «Il disertore» di Giuseppe Dessì, una delle più grandi narrazioni sulla Grande Guerra, pubblicato dallo scrittore nel 1961. È ambientato in un paese immaginario del sud Sardegna chiamato Cuadu e racconta di Mariangela Eca, una donna invecchiata precocemente per il duro lavoro quotidiano, che ha perso ambedue i figli in guerra. Mariangela Eca si troverà a conservare gelosamente un segreto, condiviso solo con pochissime persone: il figlio maggiore Saverio, dato per disperso, ha disertato e si è rifugiato in un capanno di proprietà della famiglia.
La registrazione audio-video che segue immortala la prima esecuzione dal vivo, in duo col musicista Andrea Cappai, e risale all’autunno del 2014.
Le riprese sono scadenti, ma per via del fastidiosissimo brusio di fondo mi ricordano il primo concerto di De André, a ‘La Bussola’, in Versilia, nel 1975. La prima differenza che salta all’occhio è che nel mio caso c’erano decisamente meno persone, la seconda — lapalissiana — è che De André è De André.
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Quando ho capito la struttura che stavo andando a ricamare per il testo, è arrivata anche la musica, a passo di valzer.
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Non credo che sia riscontrabile alcuna fedeltà fra la canzone e il romanzo di Dessì; d’altronde il processo di scrittura non mirava a essa e, se ciò fosse avvenuto, sarebbe del tutto inconsapevole.
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Mi piace l’idea che Mariangela pensi anche solo per un attimo che se Saverio fosse stato una figlia non sarebbe diventato carne da macello per la patria. Così ho potuto raccontare anche il mio spirito anti-militarista.